In Italia, il rifiuto di monete aventi corso legale è un illecito amministrativo: chiunque rifiuta di ricevere, per il loro valore, monete aventi corso legale nello Stato, è punito con la sanzione amministrativa fino a euro 30 (art. 693 c.p.).
La sindaca RAGGI (avvocato!!!) ha dato disposizione alle delegazioni di non accettare contanti per la consegna dei certificati anagrafici.
Dal 1 gennaio 2019 gli unici pagamenti accettati sono:
- Bancomat
- Bollettino postale
- Bonifico
- Carta di credito (che però non viene accettata agli sportelli)
In alternativa si può andare dal tabaccaio (costo 2 euro) o alla posta (bollettino euro 1,50)
Così un certificato che avrebbe un costo di 30 centesimi viene a costare molto più del doppio.
TUTTO CIO’ FAVORISCE LE BANCHE PRESSO LE QUALI OCCORRE AVERE UN CONTO CORRENTE.
Inoltre un cittadino per avere un certificato occorre che prenda un appuntamento (dai 15 ai 30 giorni).
Poi il giorno fissato farà la fila per richiedere il certificato, ma se non ha il bancomat deve andare dal tabaccaio o alla posta (altra fila) a pagare i 30 centesimi. Poi ritorna allo sportello della delegazione (altra fila) per ritirare il certificato.
E i lavoratori del Comune subiscono non solo un aggravio di adempimenti burocratici, ma anche le ire degli utenti .
E I 5 STELLE DICEVANO DI VOLER METTERE “L’ INTELLIGENZA COLLETTIVA AL SERVIZIO DEI CITTADINI”
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