Il Primo Maggio eravamo in piazza San Giovanni a Roma, con il nostro presidio che facciamo ogni anno, in occasione del concertone organizzato dalla triade CGIL – CISL -UIL. Durante la giornata passano dei compagni brasiliani con uno striscione sul compagno Lula, recitava: “LULA LIVRE”.
Ce lo regalano, lo mettiamo in bella mostra e decidiamo di dargli ancor più visibilità posizionandolo su una delle tante recinzioni della piazza, ma a sorpresa la polizia ci blocca e ci fa togliere il tutto. “Manifestazione non autorizzata” ci dicono.
Sorpresi di questa strana intimazione (ricordiamo che la CGIL ha firmato un appello di sostegno a Lula) torniamo al nostro gazebo.
I compagni rbasiliano tornano il pomeriggio, portano cartelli e un altro striscione, molto bello, che chiede la liberazione di Lula dalla sua ingiusta e vergognosa prigionia. In men ch e non si dica 10 (10!) agenti della DIGOS arrivano in tutta fretta costringono alla rimozione dello striscione e di tutti i cartelli, la scusa è sempre quella “Manifestazione non autorizzata” aggiungendo una nota molto grave: “Non causiamo incidenti diplomatici”.
Noi arrabbiati e increduli ospitiamo i nostri compagni nel gazebo e al suo interno mettiamo in evidenza i cartelli (essendo uno spazio nostro pagato potevamo mettere ciò che volevamo) seguitando la distrubuzione dei volantini. Una vergogna senza fine, impedire l’espressione di un pensiero politico in una piazza che dovrebbe essere politica (e non solo musica) non ha giustificazioni. Cara CGIL ma te dove stavi?
Domenica 6 Maggio, Comitato Centrale del PCI. Lo strisicone lasciatoci dai compagni lo mettiamo in strada, solidarietà e supporto ora più che mai con Lula e il popolo brasiliano.
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