Il 25 gennaio si sono tenute in tutta Italia manifestazioni di lavoratori della scuola indetta dalla associazione ” Priorità alla scuola ” e dai Cobas.
In coincidenza con la giornata di chiusura delle iscrizioni a scuola si è voluto ricordare alla ministra Azzolina gli impegni presi all’ atto del suo incarico come ministro della Pubblica Isistruzio : 1- No alle classi pollaio attraverso la riduzione del numero degli alunni,concetto ribadito anche nel corso della pandemia.
-2 Assunzione immediata dei lavoratori precari.
Queste affermazioni sono rimaste però lettera morta
poichè ad esse non sono seguiti i fatti necessari per metterle in pratica .
Tutti gli interventi hanno espresso insieme alla critica all’ azione del ministro la ferma volontà di continuare a lottare per la soluzione definitiva del problema del sovraffollamento delle classi resosi ancora più necessario nei tempi in cui stiamo vivendo.
La pandemia ha reso manifesta la condizione disastrosa della scuola pubblica in Italia mettendo a rischio il rispetto del diritto costituzionale all’ istruzione per un’ intera generazione o comunque il suo depotenziamento attraverso la DAD.
Nei vari interventi tutti hanno chiesto che i soldi pubblici vengano destinati alla riduzione significativa del numero degli alunni per classe e per il conseguente ampliamento dell’ organico docente e Ata , docenti e Ata che hanno diritto ad essere stabilizzati al piu’ presto .
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